Come funziona la Terapia Breve Strategica

Un costrutto chiave della terapia breve strategica è quello di tentata soluzione
 

La Terapia Breve Strategica™ rappresenta un modello di terapia breve perché prevede il superamento della situazione problematica in un tempo al di sotto delle venti sedute.

 
Il vero viaggio di scoperta non è vedere nuovi mondi ma cambiare occhi

M.Proust

IL MODELLO

La Terapia Breve Strategica si occupa, da una parte di eliminare i sintomi o i comportamenti disfunzionali per i quali la persona è venuta in terapia e dall'altra di produrre un cambiamento nelle modalità attraverso le quali questa percepisce e interagisce con se stessa, con gli altri e con il mondo.


Nella Terapia Breve Strategica l’attenzione del terapeuta non è focalizzata sulla ricerca delle cause del problemae su come si è formato nel passato. Fare questo richiederebbe non solo molto tempo ma non assicurerebbe neanche la soluzione in quanto vorrebbe dire andare ad analizzare situazioni, eventi ed episodi che sono già accaduti e che ora, nel presente potrebbero essere solo raccontati e interpretati.
Al terapeuta strategico interessa capire come il problema persiste nel presente. Il passato è una realtà su cui non possiamo più intervenire proprio perché è già accaduto. Il presente invece rimane l'unica realtà che ognuno di noi può realmente controllare, modificare, è' agendo attivamente nel presente che possiamo "verificare" se certi comportamenti sono funzionali al nostro benessere oppure no. Dobbiamo focalizzare la nostra attenzione su gli effetti che le nostre azioni, i nostri pensieri e le nostre emozioni producono su noi stessi,su gli altri e sulla realtà.

Un costrutto chiave della terapia breve strategica è quello di tentata soluzione.

Le tentate soluzioni sono azioni, pensieri, emozioni che ripetutamente le persone mettono in atto con l’intento di risolvere un loro problema.


Ognuno di noi quando si trova di fronte ad una difficoltà (personale, relazionale o professionale) fa riferimento a certe strategie di soluzione che già conosce e che in passato si sono mostrate utili. A volte succede però che, pur dimostrandosi non funzionali per quel problema insistiamo ancora di più nell’applicarle pensando di non averlo fatto abbastanza. Così facendo succede che quella soluzione che sembrava così efficace e logica applicata all’esasperazione alimenta e diventa parte del problema stesso. Si viene a creare un circolo vizioso tra tentata soluzione che non funziona e persistenza del problema. Pur riconoscendo la disfunzionalità di certe soluzioni non riusciamo ad agire diversamente e così continuiamo ad alimentare il circolo vizioso tra tentata soluzione e problema alimentando il senso di sfiducia nella possibilità di un cambiamento.
Per questi motivi l’attenzione del terapeuta è focalizzata sulle tentate soluzioni che mantengono il problema e sul far interrompere al paziente questo circolo vizioso sostituendo i tentativi fallimentari di soluzione con soluzioni più efficaci. Nel fare questo il terapeuta potrà utilizzare specifici protocolli di trattamento nel caso in cui la dinamica bel problema sia ben nota.

Un intervento strategico deve produrre risultati già a partire dalle prime sedute.

Se questo non avviene, il terapeuta è comunque in grado di modificare la propria strategia sulla base delle risposte date dal paziente fino a trovare quella idonea a guidare la persona verso il cambiamento. L’assunto principale della terapia breve strategica comunque è che se una cosa funziona deve funzionare nel breve tempo.

I Protocolli di Trattamento


Presso il Centro di Terapia Strategica di Arezzo, in seguito all’esperienza ventennale del Prof. Nardone e dei suoi collaboratori sono stati messi a punto protocolli di trattamento specifici per specifici problemi psicologici come gli attacchi di panico, l’agorafobia, la claustrofobia, l’ipocondria, i disturbi ossessivi e ossessivo-compulsivi, i disturbi sessuali, i disordini alimentari come l’anoressia, la bulimia e il vomiting. Nel caso in cui la dinamica di persistenza del problema sia invece del tutto originale il terapeuta potrà utilizzare strategie costruite ad hoc e i cui risultati di efficacia saranno comunque sempre misurati in ogni fase della terapia. Questo perché il modello di terapia breve strategica è flessibile adattabile ma nello stesso tempo molto rigoroso, autocorrettivo e replicabile.

Strategie e Stratagemmi


Sin dal primo incontro il terapeuta stabilisce un accordo secondo il quale il paziente si impegna ad eseguire tra una seduta e l'altra semplici compiti che verranno indicati dal terapeuta stesso di volta in volta. Tali compiti possono riguardare cose da fare o da pensare, variano a seconda del tipo di problema presentato dal paziente. La loro funzione è principalmente quella di guidare "strategicamente" (ovvero tenendo sempre presente l'obiettivo che si vuol raggiungere con la terapia) la persona verso quella che tecnicamente si chiama "esperienza emozionale correttiva".
Questa rappresentaquella situazione in cui il paziente sperimenterà per la prima volta la sua capacità di reagire in modo diverso e più funzionale a ciò che fino a quel momento ha sempre percepito come minaccioso e invalidante.

Domande Frequenti

1Che differenza c’è tra una consulenza breve strategica e un intervento psicoterapeutico?
La Consulenza Breve Strategica è indicata per tutti quei problemi momentanei e circoscritti, sia personali che relazionali, che non ostacolano l’usuale svolgersi della vita, ma che ugualmente creano sofferenza nella persona che li sperimenta.
Non sempre, quindi, è necessario intraprendere un percorso terapeutico, indicato quando, la situazione diventa molto invalidante e predominante in diversi ambiti della vita della persona.In genere la Consulenza interessa problemi legati ad una comunicazione disfunzionale nella coppia, problemi di studio, blocco della performance, miglioramento della relazione tra genitori e figli o tra colleghi, oppure una particolare difficoltà, nelle sue fasi iniziali, che rischia di diventare un problema strutturato se non si interviene tempestivamente.Un intervento psicoterapeutico è indicato per tutti i disturbi psicologici fortemente impedenti, ovvero caratterizzati da una sintomatologia acuta (ansia, attacchi di panico, fobie, ossessioni, compulsioni, ipocondria, depressione, disordini alimentari etc.) che ostacolano la quotidianità di una persona.
2Quanto può durare una terapia breve strategica?
La terapia breve strategica si caratterizza per essere un intervento psicologico psicoterapeutico breve e focale, orientato alla risoluzione del problema presentato fin dalle prime sedute. A seconda del problema presentato, il terapeuta si pone come obiettivo quello di raggiungere dei reali e significativi cambiamenti o lo sblocco del problema, a seconda della sua gravità, in 10 sedute. Nella maggior parte dei casi, l’intervento complessivo non supera le 20 sedute. Poiché il metodo utilizzato è quello della ricerca-intervento, lo psicoterapeuta verifica costantemente, insieme al paziente, l’efficacia del trattamento.
3Qual’è la frequenza delle sedute?
Solitamente, salvo casi particolari, gli incontri si svolgono con una frequenza quindicinale. Dopo lo sblocco del problema presentato la cadenza delle sedute si dilata nel tempo arrivando ad incontri concordati ogni 3 settimane, ogni mese, ogni due mesi etc. fino alla conclusione della terapia. Le motivazioni per cui la cadenza delle sedute sono così distanziate rispetto ad altre tipologie di Psicoterapie sono diverse. Nelle prime fasi, lavorando con le prescrizioni terapeutiche che si utilizzano all’interno del trattamento, è necessario avere a disposizione un arco temporale utile per verificarne l’effetto; nelle fasi centrali e conclusive è importante che il paziente consolidi nel tempo le nuove capacità acquisite per poter fare affidamento unicamente a se stesso a alle sue risorse personali. Ulteriore ragione è quella di evitare che il paziente sperimenti la sensazione di sentirsi dipendente dalla figura dello psicoterapeuta.
4Quanto dura una seduta?
La durata di una seduta di Psicoterapia Breve Strategica non segue rigide schematizzazioni. Può variare dai venti minuti ad un’ora, a seconda della fase del trattamento in cui si trova la persona e del tipo di problema che presenta e dagli obiettivi che si intendono raggiungere in ogni incontro. La filosofia dell’intervento strategica è lavorare nella maniera più accurata e approfondita possibile, per il tempo necessario a raggiungere questo scopo.
5La psicoterapia strategica può aiutare persone restie a recarsi dallo psicologo o da uno specialista?
Generalmente, un intervento psicoterapeutico rivolto ad una persona non intenzionata a seguire il trattamento è totalmente inefficace. Tuttavia, lo psicoterapeuta strategico può utilizzare in questi casi, la terapia indiretta, ovvero può lavorare attraverso i familiari e non direttamente sulla persona portatrice del problema. In questi casi i familiari verranno guidati a mettere in atto delle strategie ad hoc, che avranno l’obiettivo di rompere l’equilibrio disfunzionale stabilitosi utilizzando, quando necessario, strategie per fare in modo che sia la persona stessa a chiedere di venire in terapia con i familiari. La terapia indiretta viene utilizzata nella maggioranza dei casi, quando il problema riguarda i bambini, preferendo lavorare con i genitori e ottenere i cambiamenti desiderati attraverso i familiari significativi di riferimento.
6La psicoterapia breve strategica prevede l’utilizzo di farmaci?
No, l’intervento è psicologico e psicoterapeutico e non prevede l’utilizzo di farmaci. Se il paziente ha una terapia farmacologica in corso, una volta raggiunta l’estinzione del problema, in accordo con il medico curante e/o psichiatra il paziente potrà scalare i farmaci.